Scheda Prodotto

M.A.D. certificati Bruma Group

MAD

Dispositivo di avanzamento mandibolare per patologie O.S.A.S.



Secondo la nuova classificazione Internazionale dei “Disordini del sonno”,  pubblicata dall’American Academy of Sleep Medicine nel 2005,  esistono decine di disturbi del sonno descritti in letteratura medica. Alcuni di essi, come il bruxismo, possono essere trattati dall’odontoiatra  con l’impiego di placche in acrilico. Il trattamento della roncopatia e dell’apnea ostruttiva hanno risvegliato in tutto il mondo l’interesse della classe odontoiatrica, che, come medico sentinella e secondo le linee guida del Ministero della Salute Italiano, sta aderendo nell’impiego terapeutico, di dispositivi orali simili a placche, a bite termostampati e ad apparecchi ortodontici muniti di ganci e archi. Nonostante esistano vari tipi di dispositivi, la maggior parte di essi funziona seguendo la stessa filosofia: avanzamento della mandibola e della lingua, avendo come obiettivo un aumento dei diametri delle vie aeree sia a livello retrolinguale che retropalatale, allontanando i tessuti dalla gola, e liberando così il passaggio dell’aria. In linea generale, l’utilizzo dei dispositivi orali MAD, non deve prevedere l’apertura totale della bocca durante il sonno e stabilizzare la mandibola in basso e in avanti, impedendo che cada all’indietro durante la notte, perchè, nel caso la bocca si aprisse, la lingua si potrebbe posizionare posteriormente, restringendo e occludendo nel caso delle apnee, lo spazio per il passaggio dell’aria. Grazie all’informazione tramite TV, internet e altri media, cresce sempre più l’interesse della popolazione mondiale verso la cura della patologia mediante dispositivi orali. Quando la diagnosi medica multidisciplinare stabilisce la possibilità di utilizzare un dispositivo orale, inizia il lavoro del dentista, realizzando l’esame clinico odontoiatrico che verificherà la reale possibilità per il paziente di utilizzare il dispositivo orale. L’uso di questi dispositivi ha alcune restrizioni e limitazioni già osservate clinicamente, le principali sono: impossibilità di ancorare il dispositivo orale a causa del numero insufficiente di denti protesi estese o problemi paradontali avanzati, con mobilità dentale o perdita ossea accentuata, vicino al 50%. E’ necessario che il paziente abbia tra gli 8 e i 10 denti per ogni arcata. Nei pazienti con alterazioni gravi dell’articolazione, DTM acuta, è sconsigliato l’uso degli ORAL DEVICE. Una volta definito che non esiste nessuna limitazione odontoiatrica, il dentista farà la scelta del tipo di dispositivo e la sua installazione. I MAD devono essere costruiti in modo da avere la possibilità di poter avanzare la parte inferiore in maniera graduale, fino al raggiungimento della posizione terapeutica. L’autorevole American Academy of Sleep Medicine, suggerisce che nella scelta del device si debba tener conto che il MAD abbia una ulteriore possibilità di avanzamento graduale inferiore, oltre a quello iniziale, di ulteriori 5 millimetri. Il cambiamento della posizione mandibolare “avanzamento” è il passo più importante del trattamento, esso è fondamentale per il successo della terapia, di quanto non lo sia l’apparecchio. Il laboratorio ha bisogno, oltre a due buone impronte, di una cera di costruzione dove il clinico stabilirà l’avanzamento iniziale, consigliamo una forchetta graduata di Klark, che permette in maniera pratica ed efficiente, di controllare la distanza interincisiva e l’avanzamento, in forma percentuale della mandibola. Mediamente in laboratorio riceviamo cere per la costruzione dei dispositivi con una registrazione occlusale in protrusione, che è l’equivalente di un 70-80% della massima protrusione mandibolare.